READINGS: ST. CATHERINE OF SIENA
οἴδαμεν
δὲ ὅτι τοῖς
ἀγαπῶσιν τὸν θεὸν
πάντα
συνεργεῖ εἰς
ἀγαθόν,
Carissimi figliuoli in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi figliuoli obedienti infino alla morte, imparando dall' Agnello immacolato, che fu obediente al Padre infino all' obbrobriosa morte della croce.
Invitatory Psalm & BACK
Psalm 138: Hebrew English Then BACK
Psalm 25: Hebrew English Then BACK
Psalm 67: Hebrew English Then BACK
Romans 8:28-39
τοῖς
κατὰ πρόθεσιν
κλητοῖς οὖσιν.
ὅτι οὓς
προέγνω, καὶ
προώρισεν
συμμόρφους
τῆς εἰκόνος
τοῦ υἱοῦ
αὐτοῦ,
εἰς
τὸ εἶναι αὐτὸν
πρωτότοκον ἐν
πολλοῖς
ἀδελφοῖς:
οὓς
δὲ προώρισεν,
τούτους καὶ
ἐκάλεσεν:
καὶ
οὓς ἐκάλεσεν,
τούτους καὶ
ἐδικαίωσεν:
οὓς
δὲ ἐδικαίωσεν,
τούτους καὶ
ἐδόξασεν.
τί
οὖν ἐροῦμεν
πρὸς ταῦτα; εἰ
ὁ θεὸς ὑπὲρ
ἡμῶν, τίς καθ'
ἡμῶν;
ὅς
γε τοῦ ἰδίου
υἱοῦ οὐκ
ἐφείσατο,
ἀλλὰ
ὑπὲρ ἡμῶν
πάντων
παρέδωκεν
αὐτόν,
πῶς
οὐχὶ καὶ σὺν
αὐτῷ τὰ πάντα
ἡμῖν
χαρίσεται;
τίς
ἐγκαλέσει
κατὰ ἐκλεκτῶν
θεοῦ;
θεὸς
ὁ δικαιῶν: τίς
ὁ κατακρινῶν;
Χριστὸς
Ἰησοῦς ὁ
ἀποθανών,
μᾶλλον δὲ
ἐγερθείς,
ὃς
καί ἐστιν ἐν
δεξιᾷ τοῦ θεοῦ,
ὃς καὶ
ἐντυγχάνει
ὑπὲρ ἡμῶν.
τίς
ἡμᾶς χωρίσει
ἀπὸ τῆς ἀγάπης
τοῦ Χριστοῦ;
θλῖψις
ἢ στενοχωρία ἢ
διωγμὸς ἢ
λιμὸς ἢ
γυμνότης ἢ
κίνδυνος ἢ
μάχαιρα;
καθὼς
γέγραπται ὅτι
ἕνεκεν σοῦ
θανατούμεθα
ὅλην τὴν
ἡμέραν,
ἐλογίσθημεν
ὡς πρόβατα
σφαγῆς.
ἀλλ'
ἐν τούτοις
πᾶσιν
ὑπερνικῶμεν
διὰ τοῦ ἀγαπήσαντος
ἡμᾶς.
πέπεισμαι
γὰρ ὅτι οὔτε
θάνατος οὔτε
ζωὴ
οὔτε
ἄγγελοι οὔτε
ἀρχαὶ
οὔτε
ἐνεστῶτα οὔτε
μέλλοντα οὔτε
δυνάμεις
οὔτε
ὕψωμα οὔτε
βάθος οὔτε τις
κτίσις ἑτέρα
δυνήσεται
ἡμᾶς χωρίσαι
ἀπὸ
τῆς ἀγάπης τοῦ
θεοῦ τῆς ἐν
Χριστῷ Ἰησοῦ
τῷ κυρίῳ ἡμῶν.
St. Catherine of Siena, Letter 36
Pensate che egli è via e regola, la quale voi e ogni creatura dovete osservare. Voglio che vel poniate per obietto dinanzi agli occhi della mente vostra. Ragguardate quanto egli è obediente, questo Verbo! Egli non schifa la fatica che egli sostiene per lo gran peso che gli è posto dal Padre; anzi corre con grandissimo desiderio. Questo manifestò nella cena del Giovedì Santo, quando disse: "Con desiderio ho desiderato di far Pasqua con voi, prima ch'io muoia." Cioè, intendeva di fare la Pasqua, d'adempire la volontà del Padre e l'obedienzia sua: e però, vedendosi quasi consumato il tempo (vedevasi nell'ultimo, ch'egli doveva fare sacrificio del corpo suo al Padre per noi) gode e esulta, e con letizia dice: "Con desiderio io ho desiderato."
Questa era la Pasqua che egli diceva, cioè di dare sè medesimo in cibo, e per obedienzia del Padre fare sacrificio del corpo suo. Chè dell' altre Pasque del mangiare co' discepoli suoi, spesse volte l'aveva fatta, ma non mai questa. Oh inestimabile dolcissima e ardentissima carità! Tu non pensi delle tue pene, nè della obbrobriosa morte tua: Chè se tu vi pensassi, non aderesti con tanta letizia, e non la chiameresti pasqua.
Pensate figliuoli miei, che questo dolce Agnello è una aquila vera, che non ragguarda la terra della sua umanità; ma ferma l'occhio solo nella ruota del sole, nel Padre eterno; chè in sè medesimo vede che la volontà sua è questa, che noi siamo santificati in lui. Questa santificazione non si può avere, per lo peccato del nostro primo padre Adam. Conviensi adunque che ci sia uno mezzo, e pongaci cosa che questa volontà di Dio si possa adempire. Vede il Verbo ch'egli ha posto lui, e hagli data per sposa l'umana generazione; comandato gli ha per obedienzia che egli ci ponga in mezzo il sangue suo, acciocchè la sua volontà s'adempia in noi, sì che nel Sangue siamo santificati...
Così vi prego, figliuloli miei dolci in Cristo dolce Gesù, che non temiate mai, confidandovi nel sangue di Cristo crocifisso. Nè per movimenti e illusioni dissolvete; nè per paura della pena che vi paresse in sostenere l'obedienzia e l'Ordine vostro, nè per veruna cosa che potesse avenire non temete mai. Conservate pure in voi la buona e santa volontà, quella che è signore di questo muro, che col piccone del libero arbitrio il può disfare e conservare, secondo che piace al signore della buona volontà.
Adunque non voglio che giammai temiate: ogni timore servile sia tolto da voi. Direte col dolce e innamorato di Paolo, rispondendo alla tiepidezza del cuore, e alle illusioni delle dimonia "Porta oggi, anima mia. Per Cristo crocifisso ogni cosa potrò; perocchè, per desiderio e amore, è in me chi me conforta." Amate, amate, amate. Inebriatevi nel sangue di questo dolce Agnello, che fatta v'ha forte la rôcca dell'anima vostra, l'ha trtatta dalla servitù del tiranno perverso dimonio; havvela data libera e donna, chè veruno è che gli possa tôrre la signoria, se ella non vuole. E questa ha dato ad ogni creatura.
Ma io m'avvedo che la divina Providenzia v'ha posti in una navicella, acciocchè non veniate meno nel mare tempestoso di questa tenebrosa vita; cioè la santa e vera religione. La quale navicella è menata col giogo della santa e vera obedienzia. Pensate quanta è la grazia che Dio v'ha fatta, cognoscendo la debilezza delle braccia vostre. Chi è nel secolo, naviga in questo mare sopra le braccia sue; ma colui che è nella santa religone, naviga sopra le braccia d'altrui. Se egli è vero obediente, non a a rendere ragione di sè medesimo; ma ha a rendere l'Ordine; chè egli ha osservata l'obedienzia del prelato suo. A questo m'avvedrò, che voi seguiterete l'Agnello svenato, se sarete obedienti...
Prayer