READINGS: FRANCIS
Invitatory Psalm & BACK
In caelesti collegio novus collega colitur, in sanctorum rosario novellus flos producitur. Franciscus florens gratia forma factus humilium laetus potitur gloria sortis consors sublimium. Metit de sparso semine plenae messis manipulum fallens sub terrae tegmine nostrae salutis aemulum Hic carnis supercilium legi subiecit spiritus mundum vicit et vitium se victo victor inclytus. Linguae manus praeambula verbo paravit semitam, et amplectuntur saecula doctrinam facto proditam. | In paupertatis praedio minorum plantans vineam ostendit magisterio vitae vivendi lineam. Ad aeternas divitias turbam allexit pauperum quos ad caeli delicias lingua vocavit operum. Vita doctrina splenduit resplendet et miraculis sic praefuit quod profuit viva lucerna populis. Summi Regis palatio doctor loca discipulos salutis privilegio Christi praemuni famulos. De tenebris miseriae sequaces stellae praeviae quaeramus Patrem gratiae consortes tandem gloriae. |
גדול אחיו ותפארת עמו שמעון בן יוחנל הכהן
אשר בדורו נפקד הבית ובימיו חזק היכל
הדואג לעמו מחתף ומחזק עירו מצר
מה נהדר בהשגיחו מאהל ובצאתו מבית הפרכת
ככוכב אור מבין עבים וכירל מלא מבין בימי מועד
וכשמש משרקת אל היכל המלך וכקשת נראתה גענן
כנץ בענפי בימי קיץ וכשושן על יבעי מים
וכאש לבונה על המנחה ככלי זהב . . .איל הנאחז על אבני חפץ
כזית רענן מלא גרגר וכעץ שמל מרוה ענף
כעטותו בגדי כבוד והתלבשו בגדי תפארת
ברבלו נתחים מיד אחיו והוא נצב על המערכות
סביב לו עטרת בנים כשתילי ארזים בלבנון
ויקיפוהו כערבי נחל כל בני אהרן בכבודם
ואשי ייי בידם נגד כל קהל ישרשל...
אז ירד ונשא ידיו על כל קהל ישראל
ובככת ייי בשפתיו ובשם ייי התפאר
ועשנו לנפל שנית ל מפנוי
עתה ברכו מא אל ייי אלהי ישראל המפלא לעדות בארץ
המגדל אדם מרחם ויעשהו כרצונו
יתן לכם חכמת לבב ויהי בשלום ביניכם
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St. Catherine of Siena, Dialogue, ch. 158La sancta religione è fatta dallo Spirito santo, posta come navicella per ricevere lanime che vogliono corrire a questa perfezione e conducerle a porto di salute. Il padrone di questa navicella è lo Spirito santo, che in sè non manca mai: per difetto di veruno suddito religioso che trapassasse lordine suo, non può offendere questa navicella, ma offende sè medesimo. È vero che, per difetto di colui che tenesse il timone, la fa andare a onde; ciò sono i gattivi e miserabili pastori, prelati posti dal padrone di questa navicella. Ella è di tanto diletto in sè medesima che la lingua tua nol potrebbe narrare... Truovaci la ricchezza delle sante ordinazioni poste con tanto ordine e con tanto lume da coloro che erano fatti tempio di Spirito santo.
Raguarda Benedetto con quanto ordine ordinò la navicella sua.
Raguarda Francesco con quanta perfezione e odore di povertà, con le margarite delle virtú, egli ordinò la navicella dellordine suo, drizzandogli nella via dellalta perfezione—ed egli fu il primo che la fece—dandolo per sposa la vera e santa povertà, la quale, aveva presa per sé medesimo, non desiderava di piacere a veruna creatura fuore della voluntà mia; anco desiderava dessere avilito nel mondo, macerando il corpo suo e uccidendo la volontà, vestitosi degli obrobri pene e vitoperi per amore de lumile Agnello, col quale egli sera confitto e chiavellato per affetto damore in su la croce; in tanto che, per singulare grazia, nel corpo suo apparvono le piaghe della mia Verità, mostrando nel vasello del corpo quello che era ne laffetto de lanima sua. Sí che egli lo fece la via.
E se tu raguardi la navicella del padre tuo Domenico, diletto mio figliuolo, egli lordinò con ordine perfetto, chè volle che attendissimo solo a lonore di me e salute dellanime col lume della scienzia. Sopra questo lume volse fare il principio suo, non essendo però privato della povertà vera e voluntaria. Anco lebbe, e in segno che egli laveva e dispiacevagli il contrario, lassa per testamento a figliuoli suoi per eredità la maladizione sua, se essi posseggono o tengono possessione veruna, in particulare o in generale, in segno che egli aveva eletta per sua sposa la reina della povertà.
Ma per piú proprio suo obietto prese il lume della scienzia, per stirpare gli errori che a quello tempo erano levati. Egli prese lofficio del Verbo unigenito mio Figliuolo. Drittamente nel mondo pareva uno apostolo, con tanta verità e lume seminava la parola mia, levando la tenebre e donando la luce. Egli fu uno lume che Io porsi al mondo col mezzo di Maria, messo nel corpo mistico della santa Chiesa come stirpatore delle eresie...
Odi lavoratori che questo padre mise nella vigna sua a lavorare, stirpando le spine devizi e piantando le virtú! Veramente Domenico e Francesco sono stati due colonne nella santa Chiesa: Francesco con la povertà che principalmente gli fu propria, come detto è, e Domenico con la scienza.
Prayer